28 luglio 2013

Collana multicolore in Fimo


Ciao a tutti, cari lettori! Oggi vi voglio mostrare una collana che ho creato qualche tempo fa con il Fimo. E' interamente composta di perline cubiche, che ho fatto usando l'estrusore, un attrezzo davvero magico. Ho utilizzato dei colori vivaci, che fossero adatti alla primavera e all'estate.


A forza «estrudere», mi sono uscite tantissime perline (che fatica forarle tutte!), così la collana è risultata luuunga lunga, e posso metterla a più giri (fino a sei) oppure lasciarla lunga (due giri).


Spero vi piaccia. Io la trovo graziosa e la porto molto volentieri in questa stagione, anche perché con tutti quei colori sta bene un po' con tutto!
Ciao!


24 luglio 2013

Il viaggio di nozze dei Pupi (parte 3): escursione alle cascate di Riva

Ciao a tutti!
In questo post voglio farvi vedere qualche foto di un'escursione che io e il Pupo, novelli sposini, abbiamo fatto in montagna, in Sud Tirolo.
Partenza: Sand in Taufers.
Arrivo: le cascate di Riva.
Si parte dalla località di Sand in Taufers, un posticino davvero grazioso, di cui vi mostrerò le foto in un altro post. Si cammina per un po' praticamente in pianura, lungo una stradina asfaltata fra prati verdi, montagne ammantate di boschi, chiesette immacolate e magnifiche casette.




Dopo un po' si abbandona la stradina asfaltata e ci s'inoltra in un bosco fittissimo, dove si sale, si sale, si sale... lungo sentierini, ponticelli di legno e scalette che sembrano fatte dagli elfi.


Questi elfi, però, dovevano essere dei burloni, perché non vi dico la quantità di gradini che abbiamo dovuto salire! Ma alla fine la fatica è stata ricompensata da un magnifico spettacolo: le cascate!


Dalle cascate siamo poi ridiscesi in un'altra bellissima valle.



Che posti incantevoli, vero? E tenuti alla perfezione, pulitissimi, ordinati e al contempo ancora selvaggi, «naturali». Devo ammettere che ho parecchia nostalgia di quei luoghi, geograficamente vicini a dove vivo io (Piemonte), ma tanto, tanto diversi quanto a cultura e rispetto per le cose, le persone e gli animali.
Nel prossimo post sul viaggio di nozze dei Pupi, vi mostrerò alcune foto di un'altra escursione in montagna, dove abbiamo trovato ancora la neve (a maggio!).
Ciao!




22 luglio 2013

Il mio giardino di luglio


Ciao a tutti!
Con questo collage vi presento il mio giardino/orto di luglio.
Trovate il mio giardino di giugno qui.
A presto!

20 luglio 2013

Tortini al cocco


Ciao a tutti, cari lettori. Oggi una bella ricettina facile facile, presa da Cotto e mangiato di Benedetta Parodi, il libro che mi ha fatto capire che so fare i dolci, cosa che non avrei mai immaginato.
Alle volte si decide di provare una ricetta per motivi davvero curiosi... L'altro giorno io e il Pupo abbiamo dato fondo a una confezione di lokum. Avete presente? Sono quei dolcetti turchi, mielosi, zuccherosi e dolcissimi, delle squisite bombette iperglicemiche. Siccome erano completamente immersi in uno spesso strato di zucchero a velo, finite le bombette ci siamo ritrovati con un bel po' di zucchero. Che farne? Mangiarlo da solo non si poteva; e di buttarlo via neanche a parlarne. Così ho deciso di fare una ricetta che implicasse lo zucchero a velo e pochi altri ingredienti che già avevo in casa. Ed ecco dunque i tortini al cocco che vedete in foto. Sono molto buoni (se come me amate il cocco) e leggerissimi, perché non ci sono né burro né olio. Pronti a impastare? Via!

Ingredienti

• 200 g di zucchero
• 2 uova
• 170 g di cocco disidratato (farina di cocco)
• 1 arancia spremuta (oppure un bicchere di succo d'arancia di quelli buoni)
• 50 g di farina
• 1 cucchiaino di lievito per dolci
• 1 pizzico di sale
• zucchero a vero per spolverizzare i tortini (facoltativo)

Procedimento

Montare lo zucchero con le uova; poi aggiungere la farina di cocco, il succo d'arancia e la farina mescolata al lievito e al sale. Amalgamare bene e lasciare riposare 10 minuti. Intanto accendere il forno a 180°. Versare un cucchiaio di composto in ogni pirottino di carta, oppure (come ho fatto io) riempirci degli stampi da muffin. Cuocere per circa 15 minuti a 180°. Poi spolverizzare di zucchero a velo e... mangiare!!!

16 luglio 2013

Consigli beauty: crema mani
all'olio di mandorle dolci
L'Amande


Ciao a tutte, care amiche che mi leggete. Eccoci a un nuovo post della rubrica Consigli beauty. Oggi vi voglio parlare di una crema mani, per la precisione la crema mani all'olio di mandorle dolci L'Amande.
Questa crema scade dopo 12 mesi dall'apertura. Ha una bella confezione: un tubetto bianco e blu, dalla superficie opaca e non lucida, con un'immagine sul davanti dall'aria retrò. Il tubetto contiene 75 ml di prodotto. Il tappo si svita e il prodotto si fa uscire semplicemente spremendolo. Non conosco con esattezza il prezzo, perché mi è stata regalata, ma credo che si aggiri sui 6 euro.
Sul retro si dice che questa crema è a rapido assorbimento. Su questo non sono molto d'accordo, ma devo ammettere che la mia opinione in merito non è definitiva. Mi spiego: è vero che questa crema si assorbe in fretta, nel senso che dopo poco si ha l'impressione che non ci sia più nulla da spalmare, come se fosse penetrata nella pelle. D'altro canto, se provate a prendere in mano un bicchiere subito dopo... assicuratevi che sia infrangibile, perché vi sguiscerà di mano!
Detto questo, a me piacciono molto il profumo e la consistenza di questa crema. Il profumo è tenue e «sa di buono», in linea con il packaging «old fashion». La consistenza non è unta o grassa, anzi, appena messa sulla pelle sembra quasi «polverosa», come una cipria.
Per la prima volta nella mia rubrica Consigli beauty, in fondo al post inserisco anche l'INCI di questo prodotto, con i bollini verdi, gialli e rossi, compilato grazie al Biodizionario. Per riassumere:
15 ••, 3 , 7 , 6, 3 ••.
Dunque grande maggioranza di bollini verdi e pochi rossi (ma uno già fra i primi ingredienti, quindi in quantità non indifferente). Nel complesso, però, mi sembra un INCI accettabile.
Tutto sommato questa crema non mi dispiace; mi ci trovo bene in questa stagione, in cui non ho le mani screpolate dal freddo, giusto per ammorbidire la pelle prima di andare a dormire. Dato il costo piuttosto elevato (forse giustificato da un INCI abbastanza buono), però, non la comprerei.
Voi usate questa crema? Come vi ci trovate?
Ciao a tutte e alla prossima recensione beauty!


•• Aqua
•• Ethylhexyl Palmitate
•• Glycerin
Isosteryl Isostearate
•• Prunus Dulcis
•• Butyrospermum Parkii
•• Cyclomethicone
•• Hydrogenated Olive Oil
•• Olea Europaea
•• Cetearyl Alcohol
•• Stearic Acid
•• Urea
Ethylhexyl Methoxycinnamate
•• Dimethicone/Vinyldimeticone Crosspolyme
•• Tocopheryl Acetate
Profumo/Parfum – non trovato
•• Calendula Officinalis
•• Chamomilla Recutita
Propylene Glycol
Phenoxyethanol
Imidazolidinyl Urea
Butyl Methoxydibenzoylmethane
•• Bisabolol
Methylparaben
Propylparaben
Ethylparaben
Butylparaben
•• Aloe Barbadensis
•• Hyaluronic Acid
Benzyl Salicylate
Citronellol
Hexyl Cinnamaldehyd
Butylphenyl Methylpropional
Linalool
Hydroxyisohexyl 3-Cyclohexene Carboxaldehyde

12 luglio 2013

Viaggio (e shopping) virtuale
in Bretagna

Ciao, amici! Vi ricordate il nostro viaggio virtuale in Bretagna? L'avevamo intrapreso l'anno scorso, in quattro post fotografici: avevamo così visitato Nantes e Pont-Croix e avevamo ammirato le finestre e le case bretoni. Pensavate forse che me ne fossi dimenticata io, eh? Ma certo che no! E' solo che ci sono sempre così tante idee per nuovi post, e sempre così poco tempo per prepararli... Ma non mi sono scordata del nostro viaggio virtuale, anche perché in questa stagione, puntuale ogni anno, mi viene il «mal di Bretagna». Non posso farci niente, è un male incurabile: l'ho contratto la prima volta che andai in questa magnifica regione della Francia, e da allora l'ho «coltivato» tornandoci svariate estati di seguito, l'ultima volta due anni fa col Pupo. (Inutile dire che anche lui ha contratto il «mal di Bretagna»...) E quindi ripartiamo (virtualmente) per la terra di Mago Merlino, di Re Artù e di Tristano. Oggi vedremo insieme alcuni negozi bretoni, spesso caratterizzati da coloratissime chiambrane in legno.
Pronti a partire?
Via!

Quimper

Quimper (Les Halles)

Douarnenez

Concarneau

Locronan

Douarnenez

Pont-Aven

Concarneau

Locronan

Goulien

Piaciuto il nostro giro per negozi?
Allora appuntamento alla prossima uscita bretone, con... le chiese? le barche? le spiagge?
Non so ancora: sorpresa!
Kenavo!

11 luglio 2013

Novità nel mio SHOP online

Un post superveloce solo per segnalarvi che nel mio
ci sono delle novità.
Venitemi a trovare! Vi aspetto.
Ciao.

08 luglio 2013

Coloratissimi gufetti amigurumi


Ultimamente i gufi vanno per la maggiore, e quindi come potevo non cimentarmi anch'io nella produzione di gufetti? All'uncinetto, nel mio caso. Ho seguito il tutorial di Bunny Mummy, un blog che vi consiglio di andare a vedere perché è stupendo. Come avrete notato, il tutorial è molto chiaro; ma se proprio con l'inglese non andate d'accordo, vi do la traduzione delle istruzioni (ho fatto una piccola modifica: invece d'iniziare il lavoro con 4 catenelle chiuse ad anello, ho fatto un anellino magico: decidete voi quale metodo seguire).

Nell'anellino magico, con il primo colore lavorate...

Giro 1 –  3 cat (equivalgono a 1 ma) e poi 13 ma. Lavorate 1 mbss in cima alle 3 cat iniziali. Tagliate e fermate il filo.

Giro 2 – Lavorate questo giro nello spazio in mezzo alle ma del giro 1, e non sopra: attaccate un secondo colore con 1 mbss, poi fate 3 cat (equivalgono a 1 ma) + 1 ma nello stesso spazio. Continuate lavorando 2 ma in ogni spazio. Lavorate 1 mbss in cima alle 3 cat iniziali. Tagliate e fermate il filo.

Giro 3 – Anche questo giro si lavora nello spazio in mezzo ai gruppi di 2 ma del giro 2. Attaccate un terzo colore con una mbss in uno qualunque degli spazi fra i gruppi di 2 ma del giro precedente. Fate 3 cat (equivalgono a 1 ma) + 2 ma nello stesso spazio. Poi lavorate 3 ma in ogni spazio. Lavorate 1 mbss in cima alle 3 cat iniziali. Tagliate e fermate il filo.

A questo punto, vi conviene stringere ancora un pochino l'anellino magico, tirando il filo, in modo da chiudere per bene il forellino centrale (nel mio gufetto di sinistra della prima foto si può notare che mi sono dimenticata di farlo... ehm...).

Ora fate un secondo cerchio, con gli stessi colori, disposti nello stesso ordine oppure in ordine diverso: come vi pare. L'importante è che il vostro gufetto sia bello colorato!

Giro 4 – Attaccate il nuovo colore facendo una mbss in uno qualsiasi degli spazi fra i gruppi di 3 ma del giro precedente. 2 cat; 2 ma nella maglia successiva; 1 ma in ciascuna delle 2 maglie successive; 2 ma nella stessa maglia; 1 ma in ciascuna delle 2 maglie successive; 2 ma nella stessa maglia; 1 mma; 1 mb in ogni maglia rimanente. Lavorate 1 mbss in cima alle 2 cat iniziali. Non tagliate il filo.

Giro 5 – 1 cat; 2 ma nella maglia successiva; 1 ma; 1 mma; 1 mb in ciascuna delle 3 maglie successive; 1 mma; 1 ma; 2 ma nella stessa maglia; 1 mma; 1 cat; 1 mbss nella maglia successiva. Tagliate e fermate il filo.
Ripetete il giro 5 anche sull'altro cerchio, ma tagliate il filo lasciandone a sufficienza per cucire insieme i due cerchi.

OCCHI: in un anellino magico, 3 cat e 11 mma. Fermate il filo e tagliatelo lasciandone abbastanza per cucire gli occhi al corpo del gufetto, all'altezza dei giri 4 e 5 (dove è più largo).

Una volta cuciti gli occhi, con il filo nero ricamateci al centro le pupille. Ricamate anche il becco (facoltativo) in mezzo agli occhi, all'altezza del giro 3.

Cucite insieme le due metà del gufetto, imbottendolo man mano. Se volete, fate una catenella di 30 cat e cucitela in alto a mo' di cappio per appendere il vostro gufetto.

Per i ciuffi, mettete insieme 4 fili dei 4 colori usati, piegateli in due e fateli passare con l'uncinetto in corrispondenza delle orecchie, facendo un cappio. Tagliate i fili in eccesso in modo da ottenere dei ciuffi di 3 o 4 cm.

Abbreviazioni: cat = catenella; mbss = maglia bassissima; mb = maglia bassa; mma = mezza maglia alta; ma = maglia alta.

Non è un gufetto colorato e simpaticissimo?


06 luglio 2013

Come ti faccio il restyling
di un mobile Ikea

Oggi vi voglio mostrare come ho «ritoccato» un carrello (per altro bruttino) comprato all'Ikea. Se è bruttino, perché l'hai comprato?, chiederete voi. E la vostra domanda è lecita. Il fatto è che, nella nuova casa in campagna, la cucina già c'era e io e il Pupo (che odiamo gli sprechi) non abbiamo voluto cambiarla, dato che era in ottime condizioni. Però era un po' piccola, praticamente senza piani di lavoro; e poi abbiamo una quantità industriale di pentole, padelle e pignatte varie che in quei pochi pensili proprio non ci stavano: bisognava assolutamente aumentare lo spazio, contenitivo e di lavoro. Ma di mobili singoli, free-standing, delle dimensioni che ci servivano non se ne trovavano. Così abbiamo ripiegato su mamma Ikea, che da sempre aiuta chi s'aiuta: ed ecco che la scorsa settimana è arrivato in casa Pupi il carrello Förhöja. Soprassediamo sul nome, che è meglio. Le dimensioni sono ottimali, il piano di lavoro è abbastanza grande e finalmente abbiamo due cassetti e due ripiani in più dove riporre la nostra attrezzatura da cucina di grand hotel. Però... però l'idea di lasciare le nostre pignatte all'aria, e soprattutto alla polvere, non ci andava, e così oggi ho cucito un bel vestitino al nostro carrello, cioè ho cucito dei pannelli usando la stoffa Emmie Rand sull'azzurro e beige (fra l'altro, questa stoffa Ikea già l'avevo usata per fare delle presine e la tenda della cucina, che fanno pendant) e li ho fissati sui lati del carrello e sul davanti a mo' di tendina. Ecco il prima e dopo del nostro mobile.
Che ve ne pare? Ora non ci resta che riempirlo di padelle. A completare il pendant cromatico, sotto il lavandino c'è anche un tappetino con la stessa fantasia della stoffa, sempre di mamma Ikea, così è tutto in tinta. Sì, lo so: le piastrelle non sono in tinta e sono orrende, ma con tutti i lavori che già abbiamo dovuto fare in questa casa, abbiamo chiuso un occhio e ce le siamo tenute. Magari un domani tornano di moda.  ;)

03 luglio 2013

Facciamo il formaggio in casa!



Ciao a tutti. Qualche giorno fa mi sono imbattuta in un interessantissimo post del blog Carpe diem, in cui Amalia ci raccontava di come sia riuscita a farsi il formaggio da sé, ispirandosi alla ricetta che ha trovato nel blog Vita frugale, che vi consiglio caldamente. Dalle foto della ricottina che Amalia ha prodotto mi è proprio venuta voglia di provarci anch'io, tanto più che era da qualche tempo che l'ideuzza mi frullava per la testolina (della serie: tutto quello che posso fare da me, me lo faccio io e non lo compro). Ebbene, io e il Pupo abbiamo tentato... e il risultato è stato squisito!!! Gli ingredienti sono quanto di più semplice ci possa essere:

• 1 litro di latte intero (fresco o UHT)
• 3 cucchiai di aceto bianco
• 1 cucchiaino di sale fino

Ecco come si fa (qui la ricetta di Vita frugale):

Portate a ebollizione il latte con il cucchiaino di sale.
Poi spegnete e aggiungete l'aceto: il latte comincia a formare dei «fiocchi».
Mettete un colino o uno scolapasta dentro una pentola; sul colino sistemate un canovaccio a trama larga o una garza sterile e versateci il latte.
Lasciate colare il siero una mezz'ora, poi chiudete il canovaccio e strizzatelo.

(Io ho usato un canovaccio a trama troppo fitta, così dopo un po' mi sono stufata – ero impaziente! – e ho trasferito ciò che era rimasto nel canovaccio dentro un colino a trama fitta, senza canovaccio: il liquido è colato subito e il formaggio è rimasto nel colino.)



Se il liquido colato nella pentola è ancora bianchiccio, rimettetelo sul fuoco con un cucchiaino di aceto e fate bollire: si ricaglierà. Potete poi aggiungerlo al formaggio che avevate ricavato prima.


Io e il Pupo abbiamo poi messo il formaggio in uno scodellino e l'abbiamo tenuto in frigo. Il giorno dopo aveva proprio una forma e una consistenza invitanti: sembrava un fomaggio vero!!! E che sapore! Delizioso. L'abbiamo mangiato prima così, da solo, e poi con un po' di miele: da leccarsi i baffi! Ora io e il Pupo abbiamo deciso: tutte le settimane ci facciamo una ricottina!
Ciao.

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